Preoccupa l’ennesima magia finanziaria richiesta dal premier Mattia Salvoni

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Roma, 27 febbraio 2022

- Dal nostro corrispondente Gino del Tacco -

La nuova Banca centrale Italiana si è mossa per aumentare le sue riserve di valuta estera, consentendo un aumento delle operazioni di swap delle banche in modo da coprire i prestiti in valuta estera tramite swap a breve termine. Ma se da un lato la mossa consentirà alle banche di depositare la maggior parte della loro valuta estera presso la Banca centrale, ricevendo nuove Lire in cambio, dall’altro inciderà negativamente sulle riserve nette della banca. Una miscela esplosiva per gli investitori, se sommata alle massicce vendite di BTP emessi dal MEF.

QUI ROMA

Gli investitori in Italia sono preoccupati del livello delle riserve in valuta estera della Banca centrale dopo che è stata costretta a difendere la nuova Lira a seguito della crisi valutaria nell’estate del 2021 a seguito dell’uscita dall’Euro. Sull’onda della speculazione finanziaria internazionale, complice l’alto debito pubblico, la nuova Lira ha perso oltre il 35% del suo valore da quando è scoppiata la crisi. Ieri ha accusato un ulteriore calo dello 0,3 per cento, il livello più basso negli scambi regolari da dicembre scorso, mentre in soli due mesi quest’anno ha perso circa il 3 percento del suo valore. Le importazioni, pagate in Dollari o in Euro, impattano sui costi delle materie prime, compresi i prodotti petroliferi, con conseguenti rincari del costo della vita, in particolare sui combustibili.

Nell’occhio del ciclone le politiche da Claudio Borgo, il governatore della Banca centrale che ha voluto l’emissione dei mini-BOT. La Banca centrale italiana ha ridotto i tassi di interesse al 10,75% (dal 24% registrati in piena crisifinanziaria) quando il premier Mattia Salvoni licenziò il predecessore di Borgo per non aver sostenuto i piani di crescita economica del suo governo. Considerando che l’inflazione in Italia si attesta su un 12,2 % annuo, ciò significa che i tassi di interesse reali nel Paese sono negativi ed erodono il risparmio dei cittadini.

PREOCCUPAZIONI

Anche gli investitori sono preoccupati e temono che una politica monetaria debole possa minacciare la nuova Lira, poiché i detentori di depositi italiani vendono la valuta in cambio di Euro, Dollari e oro. Il credito a basso costo potrebbe inoltre rivelarsi troppo oneroso per la stagnante economia italiana. Per cui minare la redditività delle banche per un guadagno politico a breve termine si potrebbe rivelare una mossa altamente controproducente per il governo.

Gli investitori temono che le minacce del governo di fa uscire l’Italia dalla UE, dopo l’uscita dall’Euro, possano essere una miscela esplosiva per l’economia, se sommate ai prestiti a basso costo per stimolare la crescita ed agli effetti del debito pubblico.

Inoltre non va dimenticata la pressione sul Governo dell’opinione pubblica che, malgrado il blocco totale delle navi delle ONG e lo schieramento della Marina Militare a sud di Lampedusa, si è dimostrato incapace di evitare la nutrita serie di sbarchi di migranti provenienti dalla Libia. Secondo un twit  del premier Mattia Salvoni  è imminente l’ordine di affondare ogni natante che entra nella acque territoriali, compreso le navi della MM nel caso in cui abbiano a bordo qualche migrante.

SCENARI

Gli investitori stranieri stanno ancora vendendo più beni italiani di quelli che stanno acquistando, circa 435 milioni di dollari in azioni al 7 febbraio, rispetto agli acquisti di 219 nello stesso periodo di due anni fa. Stanno anche abbandonando le obbligazioni emesse a copertura del debito pubblico, vendendo per un pari-valore di oltre 133 miliardi di Euro nell’ultimo anno, mentre gli investimenti esteri diretti sono scesi del 30% rispetto all’anno scorso, accusando il livello più basso dal 2014.

Il ministro delle finanze Roberto Bagna, già commercialista del premier, mostra la consueta sicurezza, sottolineando che il governo ha respinto con successo coloro che cercavano di trarre profitto dalle sventure dell’Italia: “Con i passi che abbiamo fatto, con il forte coordinamento dimostrato da tutte le nostre istituzioni e il sostegno della comunità imprenditoriale, abbiamo sconfitto gli amanti delle crisi“.

Questo è un libero adattamento di un articolo pubblicato dalla stampa nazionale, che descrive la situazione finanziare di uno Stato sovranista governato da un premier che ha i pieni poteri.