La scuola a distanza a Garbagnate

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Le scuole di Garbagnate si sono attrezzate per cercare di superare la sospensione delle lezioni, causata dall’emergenza sanitaria del Coronavirus. Tuttavia, permangono gravi carenze, di competenza prevalente del Comune, che possono essere superate attraverso un intervento mirato e agile dell’amministrazione comunale.

Le scuole erano già dotate di una piattaforma digitale chiamata “Registro elettronico”. Questo programma, inserito nei siti web degli istituti e scaricabili anche attraverso tablet e smartphone, consentiva alle famiglie di consultare i voti degli alunni, gli argomenti svolti, i compiti assegnati a casa e le varie comunicazioni. All’atto dell’iscrizione al primo anno della scuola primaria al genitore vengono consegnate credenziali di accesso.

Il servizio è gratuito. I genitori utilizzavano in gran numero questa piattaforma, finalizzata alla mera consultazione periodica.

Questo servizio è stato esteso anche ai bimbi della scuola dell’infanzia.

La casa produttrice del software, Axios, ha fornito gli istituti di Garbagnate di un’estensione dell’applicazione, capace di fare interagire il docente con gli alunni. In pratica attraverso questa piattaforma ciascun ragazzo da casa può ricevere dall’insegnante i compiti, vedere le lezioni registrate, scaricare i materiali didattici, leggere le scadenze e inserire i compiti svolti da inviare all’insegnante. Attraverso un’altra estensione del programma è, invece, possibile, seguire delle lezioni in diretta, con tutti i ragazzi collegati.

Questo sistema, totalmente gratuito, in teoria crea un’alternativa efficace alle lezioni scolastiche. Tuttavia, ha creato nuove e gravi sacche di disparità e di astensione dalla scuola dell’obbligo.

In primo luogo, una grande fascia di famiglie ha più figli in età scolare. Questi si contendono normalmente l’unico pc eventualmente disponibile o, in alternativa il tablet a disposizione. Una parte rilevante delle famiglie non ha i mezzi per acquistare un pc con webcam e scanner o, comunque, non li possiede. Una significativa percentuale di famiglie non ha il tablet, ovvero non ha i mezzi per acquistarne uno. La grandissima maggioranza ha almeno uno smartphone, ma spesso è a disposizione dei genitori e, comunque, crea difficoltà nella visualizzazione dei materiali e delle lezioni.

Cosa assai più grave è che una percentuale significativa di famiglie non ha accesso gratuito a internet. Almeno 2 o 3 famiglie per ogni classe si trova in questa condizione disagiata e, spesso per pudore non danno alcuna segnalazione alle istituzioni.

A tutto ciò si aggiunga la cattiva abitudine di alcuni insegnanti di inviare schede da dover stampare. Una buona percentuale di famiglie non ha la stampante.

Il Comune potrebbe intervenire attraverso i fondi già destinati al diritto allo studio in almeno due direttrici.

Da una parte quella di fornire alle scuole un numero di tablet adeguato, da consegnare in comodato d’uso alle famiglie.

Dall’altra quella di stipulare con le compagnie telefoniche, che già si erano rese disponibili, una rete di collegamenti gratuiti al Wi-Fi per consentire la navigazione almeno per l’accesso ai servizi scolastici.